martedì 21 settembre 2010

Le varietà insolite. Il crescione inglese (o agretto)

Crescione comune pronto per la raccolta
Il crescione comune (crescione inglese o agretto) è oggi poco diffuso nei nostri campi, ma la sua versatilità di utilizzo, la facilità di coltivazione e l'ottimo sapore che conferisce ai nostri piatti lo rendono una scelta interessante che meriterebbe maggiore spazio negli orti amatoriali.
Si tratta di una specie erbacea a ciclo annuale appartenente alla famiglia delle brassicacee. Cresce spontanea in tutta la penisola e può essere coltivata su tutti i tipi di terreno. Predilige climi umidi e teme il caldo eccessivo e la siccità. Per questo motivo è opportuno evitarne la semina nei mesi più torridi dell'anno, pena il rischio di una precoce montata a seme. In compenso, dimostra una discreta resistenza al freddo e può dunque essere coltivata con successo da agosto-settembre alla prima metà di giugno.
Non richiede alcuna concimazione, dimostrandosi in grado di sfruttare la fertilità residua delle coltivazioni che lo hanno preceduto. Il terreno non richiede lavorazioni troppo profonde. E' tuttavia importante prestare molta cura nella predospisizione degli strati superficiali del suolo, al fine di consentire lo sgrondo dell'acqua in eccesso e un buon tasso di germinazione dei semi. Questi ultimi presentano dimensioni tali rendere piuttosto agevole la semina sia a spaglio che a file. La germinazione è rapidissima (anche solo due-tre giorni con temperature ottimali) e la raccolta può essere effettuata dopo appena tre settimane o anche prima. Il crescione può infatti essere consumato allo stato di germoglio e in tal caso è possibile anticiparne la raccolta anche a una decina di giorni dalla semina.
Da segnalare l'impiego del crescione come specie da sovescio, di cui ho abbondantemente scritto in un vecchio post.

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